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Nuovo Bollettino di CLIO ’92

NUOVA SERIE NUMERO 22 – DICEMBRE 2024

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Editoriale

A cura di Giuseppe Di Tonto

La démographie historique est une science jeune, à peine trentenaire… scriveva André Burguiere introducendo il suo contributo su questa disciplina inserito nel testo Faire de l’histoire. Nouvelle approches. (Le Goff J., Nora P., 1974). Sono trascorsi ormai cinquant’anni dalla data di quella pubblicazione e la demografia storica ha mostrato progressi assai rilevanti dal punto di vista degli ambiti di descrizione e dei metodi di analisi, ancor più grazie al contemporaneo supporto ricevuto dalle tecnologie di elaborazione digitale, avvicinando gradualmente anche gli storici all’uso esperto dei dati demografici. 

A questo scopo ci è sembrato interessante e forse anche utile per i nostri lettori, in questo numero, riflettere sul come i mutamenti demografici incidano sulla “grande storia” dei rapporti tra le diverse

aree del mondo, quella che oggi viene definita geodemografia, sulle trasformazioni ambientali, sui fenomeni migratori, sulle strutture e sulle relazioni familiari, fino alle dimensioni più private e intime, come quelle della procreazione e dei rapporti tra genitori e figli. Il tutto attraverso un percorso che, partendo dal Presente, attraversa epoche storiche diverse, lasciando anche intravvedere alcune possibili tendenze future. Ne consegue che si è rafforzata la percezione e l’immagine di una disciplina che, nel suo carattere intrinsecamente interdisciplinare, mette a disposizione delle scienze sociali quadri di riferimento statistici imprescindibili per lo studio delle società umane.

Lo sguardo sul Presente demografico, in una dimensione globale, ci offre un quadro differenziato

e problematico fatto di denatalità e invecchiamento della popolazione in Occidente, lotta alle epidemie e alle pandemie, mancanza di risorse e fame nel mondo, andamenti climatici e migrazioni e più recentemente guerre diffuse. Ma se lo studio della popolazione attuale ci offre una fotografia del Presente, la demografia storica ci aiuta a leggere le trasformazioni in atto, collocandole in una dimensione di medio e lungo periodo. E’ quello che abbiamo cercato di fare attraverso contributi su alcuni aspetti e problemi degli andamenti demografici dalla storia antica fino all’età contemporanea, senza alcuna pretesa di esaustività.

A fronte di questa impostazione tematica ci siamo anche chiesti come lo sguardo demografico

incida sull’insegnamento della storia, quanto spazio occupino i temi demografici nei percorsi curricolari e nelle pagine dei manuali di storia, individuando alcune esperienze che ci sembrano di particolare rilevanza didattica.

Molte esperienze scolastiche sono orientate ad affrontare il tema relativo allo sviluppo della

popolazione mondiale nel Presente, anche in relazione a tutte le problematiche di natura economica, sociale, ambientale e culturale che tale fenomeno si trascina dietro. Lo scopo è quello di contribuire alla formazione critica delle nuove generazioni rispetto a questo problema di così grande attualità nel presente.

Se si passa, invece, ad analizzare il tema nella prospettiva demografica della storia del Passato insegnata nelle scuole, forse salvo eccezioni, si scopre che l’attenzione nei programmi ministeriali, nei manuali scolastici e da parte dei docenti non è sufficiente per dar conto, ad esempio, di quella che si può considerare la più grande trasformazione del mondo contemporaneo, testimoniata dall’impressionante dato dell’aumento della popolazione mondialenel corso del Novecento, passata da 1,6 a 6 miliardi.

Con questo numero de Il Bollettino di Clio speriamo di sollecitare un franco dibattito sul piano storiografico e didattico.

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15 febbraio 2025